SALVATORE GIUNTA ARTE

Rosario Pinto

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Superficie n°1, 2011

 

2018

 

Vi presento un capolavoro. 
Con autentica commozione ed ammirazione propongo alla attenzione questa opera di Salvatore Giunta, artista romano che appartiene, ora, al movimento di Astractura. Questa opera illustrata nella sequenza di immagini che qui segue, sarà presto presentata in una mostra del movimento di Astractura all'Art Studio Gallery  di Benevento.
Si concentrano in quest'opera le ragioni linearistiche, cronotopiche e cinestetiche che distinguono ed identificano il movimento di Astractura. L'opera si presenta leggibile in una visione multipla che esalta il protagonismo del fruitore, suggerendo prospettive dilatate e molteplici che consentono straordinarie aperture su un mondo di idee e di segni. 
Di grande interesse l'analisi matematica dell'opera che lascia avvertire la pienezza della disposizione progettuale nella scelta di sequenze di equilibri caratterizzati variamente da rapporti di finissima approssimazione periodica non meno che aurea. 
Sulla scorta di questi rapporti matematici, distillati secondo una non ininfluente sensibilità costruttiva dell'immagine che sfibra la freddezza del numero nella vibratilità del gesto produttivo, si manifesta la potenza creativa dell'artista che appare ancor più fortemente apprezzabile se si considera la estrema semplicità dello schema costruttivo, in cui le aperture di spazi di vuoto abissale si integrano in distese di slargante planarità che si confinano in tagli di netta profilatura tranciante, mentre un'impermanenza curvilinea interviene a introdurre il tema del dialogo curvorettilineo come scansione in profondità delle più acute disponibilità curvoplanari e volumetriche orchestrate in un rincorrersi di svirgolature spaziali che lasciano l'opportunità al tempo di farsi avvertire come il garante della tenuta spaziale secondo una norma di successività che lascia campo alla disponibilità morale ed estetica del fruitore di individuare in se stesso i legami fattuali con la cosalità oggettiva dell'opera con cui si confronta, misurando, in tal modo, a specchio, se stesso.
Tutto questo, avendo conto dei materiali impiegati: umile, semplice cartoncino, qualche supporto di tenuta. Null'altro!!! L'opera e' fragilissima, delicata ed apparentemente impalpabile, aerea come un soffio d'aria e massiccia come un monumento di marmo, densa di contenuto e di spessore di pensiero. Ho avuto il privilegio di averla tra le mani e temevo di profanarla col solo tremulo tocco delle dita, essendo impossibile non agire su di essa anche semplicemente sfiorandola. Eppure, questo gesto di contatto, che pure è di profanazione, non può non essere che di fremito pervasivo, dal momento che il semplice contatto con questo capolavoro produce un'energia straordinaria. Tutta l'ammirazione per Salvatore e, con lui, per la componente romana del gruppo Astracturista.

 

in astractura.com
 

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Traiettoria rossa, 2021

 

2021

 

Un'opera decisamente notevole di Salvatore Giunta, che esprime, con estrema lucidità, le ragioni della sintesi spazio temporale proprie della prospettiva cronotopica di Astractura.

Di notevole spessore si rivela la pregnanza contenutistica di questo lavoro, che consente di guadagnare un abbrivio di conoscenza decisamente proiettata in avanti, verso frontiere del sapere che ancora attendono un disvelamento sperimentale e di cui l'arte sa, però, già disegnare la pienezza dell'episteme.

 

in Facebook 2021. 03.15

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